martedì 25 febbraio 2014

SOSTENIBILITA' AMBIENTALE e GLOBALIZZAZIONE per la SALVAGUARDIA dell'AMBIENTE e dell'UMANITA'.

Come per qualunque argomentazione, la necessità di stabilire le linee guida, per una comprensibilità condivisa, non può essere disattesa per una cosi forte ed attuale tesi come quella della "Sostenibilità".

L'uomo, attraverso l'evoluzione tecnologica, la ricerca innovativa incontrollata, la volontà di trasformazione ma con più certezza la volontà di un consumismo sfrenato, ha delineato la perdita di controllo dell'eco sistema fino al punto da non avere consapevolezza e riscontro dell' utilizzo delle materie prime, necessarie ed usate per la trasformazione, dimostrando scarsa attenzione alla possibilità certa di esaurimento della risorse naturali oltre ad un inquinamento dell'ambiente dilagante che rischia di soffocarci.
Risulta ovvio che: gli effetti devastanti e generati da una continua produzione e trasformazione di prodotti ottenuti senza un'organica programmazione non possano più essere perseguiti.
Necessita, come di fatto è in atto, una radicale trasformazione sostenibile, che segna le sue affermazioni di radici e consapevolezza nella: " Conferenza sull'Ambiente Umano" tenuta a Stoccolma dalle Nazioni Unite del 1972 e certo non trascurabile il "Rapporto Brundtland" del 1987.

Da quella conferenza la convinzione che bisogna intervenire e sensibilizzare allo scopo di finalizzare un ciclo completo che generi un processo definito che attraverso linee guida di continuità e controllo, possano gestire integralmente, a partire dall'idea che definisce un prodotto abbia come chiave: l'utilizzo la sua durabilità ed il suo riciclo, comne forza costante che accompagna i ravveduti .
Il tutto gestito in maniera tale da garantire un ciclo organico chiuso che riduca al minimo o tenda allo zero lo scarto come rifiuto e garantisca la qualità dell'ambiente.
Il rifiuto da scarto è l'atto conclusivo di qualunque ciclo, preferibilmente, da scongiurare comunque da controllare; non è un caso che la riciclabilità sia un altro tema correlabile e strettamente connesso al tema trattato.

Il concetto di sostenibilità non può prescindere da quello di globalizzazione in atto, quest'ultima è forse la forza generatrice della sensibile crescita individuale e comunitaria che mira dritta verso la salvaguardia dell'ambiente e della stessa umanità.
Umanità che si è trovata catapultata nella nuova visione della società contemporanea che da sfrenata e consumista cerca di far nascere una nuova società matura che, attraverso la conservazione trova radici nella sua consapevolezza storica; quest'ultima necessaria per la giusta visione dell'intera esistenza umana.

La nuova società si affaccia verso un nuovo mondo in totale trasformazione.
Questa Nuova Società è consapevole di dovere gestire Il suo operato diligentemente nel rispetto dell'utilizzo delle risorse umane e dei materiali naturali. Società che si muove nel convincimento di operare anche attraverso la salvaguardia delle generazione future, al fine di garantire e garantirsi la continuità umana attraverso un controllo dell'eco sistema che come involucro ci ospita e ci offre le sue potenzialità .
Queste risorse devono essere sfruttate nel rispetto della rigenerazione delle stesse al fine di scongiurarne l'esaurimento ed attraverso metodiche di trasformazione ad impatto prossimo allo zero a tutela dell'ambiente.

L'individuo come matrice del tutto, necessità che diventi esso stesso diligentemente sostenibile. Necessita comprendere che l'essere umano è parte integrante dell'ambiente, che appartiene a tutti, ed è lui che vivendolo lo trasforma quotidianamente.

Risulta ovvio come esistano dei fatti sostanziali che determinino l'esigenza di un intervento sostenibile.
Tre i fondamentali filoni:
1 - la nascita di un nuovo prodotto,
2 - il mantenimento in vita di un prodotto esistente e per il quale è stato generato .
3 - il riciclo del prodotto nella speranza di una nuova vita.

Per tutti e tre i casi lo scarto, generato dai tre cicli, rappresenta un indice fondamentale per comprendere cosa si intenda per processo sostenibile.

Possiamo dire:
- "più lo scarto è prossimo allo zero più il nostro operato può essere definito sostenibile; quindi quanto più il nostro operato è capace di generare, mantenere, riciclare un prodotto, mantenendo minimi i consumi inutili e nocivi, più sostenibile sarà il nostro intervento.
È evidente come emerga che l' opera più è necessaria più essa si muove nel rispetto dell'ambiente, meno consumi si generano per l'ottenimento dello stesso più l'oggetto stesso è sostenibile; quindi "metodo di sostenibilità",
- massimizzazione della qualità con il minimo impegno di risorse intese come consumo di materie prime,
- ancora possiamo dire che le materie necessarie per generare il prodotto più appartengono al mondo naturale, non derivato da trasformazione industriali, più esso steso è sostenibile.
- ancora la possibilità di controllo del prodotto alla fine del ciclo vitale per il quale è stato generato, pensato per una nuova rinascita, ridurrebbe a rifiuto da scarto il minimo auspicabile, traducendo il tutto in un utilizzo minimo di discariche a salvaguardia certa dell'ambiente.
Cosa assolutamente fondamentale, nella convinzione della ricerca sostenibile, è data dalla minimalizzazione dell'impatto ambientale misurabile con diversi parametri ma certamente il fondamentale investe: la salvaguardia e la bonifica continua dell'ambiente stesso.
Nell'interpretazione generica e superficiale del rispetto delle risorse naturali, sembrerebbe, paradossalmente, che le stesse risorse naturali non vadano utilizzate; meno consumo nel rispetto dell'ambiente di prodotti industriali a favore delle risorse naturali significa invece, che la sostenibilità è:
- meno inquinamento, attraverso l'uso appropriato di risorse naturali per il benessere globale non ultimo quello della qualità della vita e la salvaguardia dell'umanità.

Diremo meglio:

"l'utilizzo di materie prime naturali con il minimo investimento energetico al fine di ottenere un prodotto più prossimo al chilometro zero capace di essere programmato anche per un nuovo ciclo di vita che eviti o minimizzi il generare rifiuti da scarto per il benessere collettivo tendente all'ottimizzazione sostenibile ambientale globalizzata".

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